Il Padiglione Namibia, con i suoi 22 ettari di estensione è il più grande padiglione nazionale della 59esima Biennale Arte 2022. A Venezia, nel cuore della laguna più visitata del mondo, c'è un parco naturale ospitato da un'isola che guarda l'Arsenale: in questo angolo di paradiso, in contrasto con la confusione dei canali e l'atmosfera elettrica dei party glamour, ha trovato ospitalità per il suo debutto Biennale Arte il Padiglione della Namibia. L'isola si chiama Certosa, per i resti del monastero che i benedettini ersero per trovare il loro spazio di pace in quella che un tempo era la las vegas del mondo.
Il Padiglione mette in mostra le opere di RENN, artista controcorrente che negli ultimi anni ha disseminato il deserto del Namib con suggestive sculture di pietra, senza mai cercare riconoscimento né firmare le opere. Il curatore ha incontrato le opere per caso, folgorato dalla tecnica che trasforma una selezione di pietre in figure umane plastiche: leggere e in movimento ossimorico con la loro consistenza. L'artista non scolpisce, ma passa lunghe ore nel deserto per scegliere i frutti del deserto che meglio possono raffigurare parti del corpo.
Il Consiglio dell'Unione europea ha rimosso la Giordania e la Namibia dall'elenco dei paesi per i quali le restrizioni di viaggio dovrebbero essere abolite dopo aver stimato la situazione COVID-19 in questi territori.
Il Ministro dell'Ambiente e del Turismo Pohamba Shifeta ha espresso rammarico per la decisione del Regno Unito di inserire la Namibia e altri paesi fratelli della regione SADC (Southern African Development Community) nella lista rossa a causa del rilevamento della variante Omicron COVID-19 in Botswana e Sud Africa.
"Il ministero è anche scontento delle misure adottate da diversi Stati membri dell'Unione europea, dagli Emirati Arabi Uniti (EAU) e da altri paesi che hanno imposto restrizioni e misure più severe contro i viaggiatori provenienti dalla Namibia"
Happydu, fondata il 20 dicembre 2010 nasce dall’esperienza di volontariato di due amici che, profondamente colpiti dal periodo trascorso presso un orfanotrofio in Namibia, decisero di mantenere la promessa fatta ai bambini di “non dimenticarli”.